20 Nov 2012

Start up. Ma non solo, a Torino le imprese nascono e crescono. Smooke.

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Riportiamo questo articolo da “la Repubblica” edizione Torino.

Sono molte le start up che fioriscono sotto lo sguardo severo ma benevolo della Mole.
Alcune rimangono per anni in incubazione, altre esplodono, fino a scalare la leadership del mercato.

Smooke, quella di cui leggiamo oggi ci sta provando. A quanto pare, con ottimi risultati.

Smooke, la sigaretta elettronica è un prodotto “made in Torino”

Nata nel 2010 dall’idea di tre giovani soci, la start up oggi fattura sei milioni di euro: Il quartier generale è a Mappano, la catena di negozi ha oggi 120 punti: “Non promettiamo che si smetta di fumare, ma ci sono altri vantaggi”

di DIEGO LONGHIN

“Ma cosa fai con quella cosa?” “È una sigaretta elettronica, non fumo più”. “Ma figurati!!”. E giù battute. Nessuno avrebbe immaginato, nel 2010, che da quel botta e risposta sarebbe nata una società e un business in piena espansione. Già. Perché di lì a poco un trio di giovani imprenditori, impressionato dai risultati della “nuova” sigaretta decise di provarci, decise di investire circa 70 mila euro e di lanciare un marchio tutto italiano, il primo, e una catena di negozi, partendo proprio da Torino. “Ad oggi abbiamo già 120 punti vendita in Italia e contiamo presto di arrivare alla soglia di 250 negozi, sperimentando aperture all’estero, come ad esempio in Francia, Spagna e Gran Bretagna. Poi gli show room negli aeroporti, il primo a Torino”, racconta Filippo Riccio, uno dei soci della Smooke, insieme con Alessio Cipullo e Ramon Vallar (e Alessandro Riccio – ndr). Una start up che funziona. (Continua a leggere l’articolo su la Repubblica)

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